Violoncello “Frisenda”, 2004

Maître Luthier
Bertrand-Yves Delisle
 
 

Il violoncello del 2004, come il “Gore Booth 1710” al quale mi sono ispirato, nasce dalla forma B di Antonio Stradivari. Le sue dimensioni contenute permettono una linea del contorno molto elegante, quasi affusolata. Il volume della cassa armonica deve quindi essere compensato dall’altezza delle fasce - da 130mm nella parte bassa a 123mm in cima - esaltando così il timbro e l proiezione del suono.

L’abete, originario della val di fiemme, usato per la tavola, ha una crescita molto regolare di ampiezza medio larga. I legni più pregiati riservano a volte qualche sorpresa - come in questo caso, con un nodo evidente sulla paletta esterna della effe sinistra.

Il fondo è di acero dei Balcani in due pezzi giuntati a “lisca di pesce” con una marezzatura larga inclinata verso il basso. Ho usato lo stesso materiale per il manico e per le fasce. Esse sono state piegate e giuntate in modo da dare l’impressione che si tratti di un unico nastro lungo il contorno delle fasce.

Proporzioni e morbidezza delle linee sono un buon punto di partenza ma tocca al liutaio il compito di risaltarle usando gli stratagemmi ereditati dai grandi maestri del passato. La filettatura, lo scavo della sgusciatura e il taglio del riccio sono gli esempi più significativi. In particolare lo sviluppo della chiocciola prende vita grazie allo scavo profondo e deciso. La vernice arancio bruno trasparente fa il resto.

Mario Brunello suona per la prima volta in pubblico il brano “Alone” di Giovanni Sollima sul violoncello “Frisenda” 2004.

Cristiano Frisenda

John Walz in occasione del concerto in movimento 2005

interpreta i Quadri Naif di Claudio Mandonico

sul violoncello “Frisenda”.